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Località: Vocogno di Craveggia
Un ampio terrazzo a prato e lastricato ospita la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, posta al limite occidentale dell’abitato di Vocogno. L’edificio è caratterizzato da forme ampie e caratteristiche dello stile barocco, con la facciata scandita da lesene e nicchie e affiancata da salienti a volute. Nella parte superiore si apre una finestra a serliana, mentre il portale d’ingresso è sormontato da una cornice ad arco modanata. Il campanile sorge discosto dalla chiesa e a meridione di essa.
Un ampio terrazzo a prato e lastricato ospita la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, posta al limite occidentale dell’abitato di Vocogno. L’edificio è caratterizzato da forme ampie e caratteristiche dello stile barocco, con la facciata scandita da lesene e nicchie e affiancata da salienti a volute. Nella parte superiore si apre una finestra a serliana, mentre il portale d’ingresso è sormontato da una cornice ad arco modanata. Il campanile sorge discosto dalla chiesa e a meridione di essa.
L’interno è ad unica navata e accoglie lungo le pareti laterali il battistero e tre altari, oltre all’altare maggiore. Quest’ultimo è dedicato alla patrona Santa Caterina, è in marmo e fu costruito nel 1767, a sostituire l’antico in legno. Gli affreschi del presbiterio, rappresentanti la condanna a morte e il transito di Santa Caterina sono dei pittori Antonio Cotti e Bernardino Peretti dipinti nel 1885.
Il primo altare laterale a destra del presbiterio è dedicato a San Giuseppe e a Sant’Antonio da Padova. L’ancona conserva una tela di pregio rappresentante lo Sposalizio della Vergine Maria che fu dipinta nel 1660 dal pittore caraccesco fiorentino Luigi Reali. Il secondo altare a destra sede del Battistero è dedicato a San Rocco e fu costruito nel 1871.
A sinistra abbiamo l’altare dedicato alla Madonna del Rosario, appartenente alla Chiesa precedente, in cui sono ricavate le 15 tavolette di rame con dipinti i misteri del rosario. Il secondo altare a sinistra è poi dedicato ai santi Andrea e Carlo. La pala con la croce e i Santi Andrea e Carlo adoranti e ai lati i ritratti di Andrea Fornara e sua moglie nel caratteristico costume seicentesco è del 1620. Sopra la porta maggiore è l’organo, donato nel 1759 dal dottor Gian Antonio Violino, restaurato dal Bernasconi nel 1904.
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